IL RECUPERO

 

LA DOGANA PONTIFICIA E LA CASA DEI CONTRABBANDIERI

Fra storia e leggenda

Nella seconda metà dell’Ottocento, Fighille assunse importanza per il suo ruolo di terra di confine dello Stato Pontificio con il Granducato di Toscana. E’ in quest’epoca che venne istituita la Dogana Pontificia, avamposto di confine deputato al controllo delle merci in ingresso e in uscita dallo Stato della Chiesa. Resterà in funzione fino al 1860.

I corrieri e i conducenti di carri avevano l’obbligo di portare i viaggiatori e le loro merci in Dogana (soprattutto sale, cereali e tabacco) per i controlli e per i pagamenti dei dazi. In caso contrario venivano puniti con pene corporali, la confisca delle merci, del mezzo di trasporto e con una penalità in denaro.


In un manuale del 1832 si legge: “Nel villaggio di Fighille esiste la dogana…..questa è di somma importanza per essere prossima ai paesi toscani Monterchi, ed Anghiari, e la città S. Sepolcro, luoghi di commercio che trafficano con lo Stato Ecclesiastico in varie merci, e generi”.

 

In tutto il territorio il contrabbando era piuttosto fiorente e i contrabbandieri avevano un loro quartier generale pure a Fighille, poco distante dalla Dogana. Il prof. Enrico Fuselli nel suo libro sugli istituti doganali riporta che “…sembra che un edificio poco discosto dalla dogana di Fighille, fosse il punto di ritrovo dei contrabbandieri che qui pianificavano le loro imprese. Essi si valevano di asini per le puntate oltre frontiera e sembra che qualche raglio fuori luogo abbia, piu’ di una volta, destato i finanzieri, vanificando diversi tentativi di contrabbandare merci.”



L’idea alla base del recupero di Palazzo Tani per la creazione di un polo museale da legare all’attuale Dogana Pontificia prende spunto da questa narrazione, fra storia e leggenda, per creare un luogo capace di raccontare le vicende di questa terra di confine e della sua gente.

 

QUALE RECUPERO

Contenuto + contenitore per raccontare una storia

Palazzo Tani, una casa a torre su tre livelli risalente al tardo ‘700, costituisce l’ultimo integro esempio di architettura rurale storica nel piccolo nucleo di Fighille. Al suo interno sono ancora presenti, in buono stato di conservazione, i solai in legno, le murature di pietra, le arcate, il camino, le scale in legno e, al piano terra, le stalle con le originali mangiatoie. 

La finalità dell’intervento di restauro è che queste tracce vengano conservate, recuperate e valorizzate affinché’ il contenitore, assieme al contenuto che vi verrà collocato all’interno, possa raccontare una storia del territorio.

Acquisito nel gennaio 2024 per essere trasformato in uno spazio museale in memoria del dott.Antonio Tani, l’edificio verrà interconnesso con il museo attualmente ospitato nella Dogana Pontificia al fine di costituire un polo per l’arte contemporanea. Al suo interno verranno sviluppate varie tematiche.

 

La stanza di ingresso, dedicata al tema “Fighille 1860 – terra di dogana e contrabbando” racconterà la vicenda doganale, una stanza dedicata all’Archivio Enzo Olivastri, con la ricostruzione dello studio originale dell’artista, consentirà di risalire alle origini del Premio Fighille raccontandone la storia attraverso le opere degli anni ’70 / ’80, una stanza dedicata alla fototeca locale racconterà gli anni dal dopoguerra ad oggi mentre l’edificio, nella sua globalità’, racconterà’ la Fighille contadina dell’800. A legare il tutto, come filo conduttore, le opere di arte contemporanea della collezione storica del Piccolomuseo in un ideale dialogo con la sede della Dogana Pontificia.

 

IN COLLABORAZIONE CON:

I nostri sostenitori

L'intervento di recupero sviluppato dalla Pro Loco Fighille gode del sostegno di importanti istituzioni e aziende del territorio




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